COLPOSCOPIA

È un esame che permette di visualizzare il collo dell’utero (cervice) con uno strumento (il colposcopio) che ingrandisce la cervice. Questo consente lo studio della stessa e di quadri clinici che, osservando ad occhio nudo, potrebbero sfuggire.

Come lo si esegue

La paziente viene posta sul lettino ginecologico nella posizione classica in cui si esegue anche il pap-test. Dopo l’introduzione in vagina dello speculum, si osserva il collo dell’utero dopo aver applicato sullo stesso due reagenti, prima l’acido acetico e poi la soluzione di Lugol (contenente iodio). Tali reagenti permettono la visualizzazione di aree sospette per infezioni o sedi di displasie dove si può effettuare una biopsia mirata.

La colposcopia non richiede alcuna preparazione da parte della paziente, l’importante è eseguirla in assenza di ciclo mestruale e senza terapia locale (ovuli o lavande) da almeno 4-5 giorni. L’esame è assolutamente indolore. Il massimo delle sintomatologie riferite sono delle lievi algie pelviche come i dolori premestruali.

SONOISTEROSALPINGOGRAFIA

La sonoisterosalpingografia è un esame che, se eseguito da mani esperte e lentamente, non causa in genere alcun disagio. È ambulatoriale e la donna ritorna a casa subito dopo. Mediante sonoisterosalpingografia è possibile valutare i contorni e l’elasticità della parete uterina, i rapporti con le salpingi (tube) ed anche la pervietà di queste ultime.

Sotto guida ecografica si segue il passaggio della soluzione fisiologica perfusa in utero e nelle salpingi con un semplice catetere a palloncino: in tal modo è possibile porre un sospetto di ostruzione tubarica, ma anche indagare la cavità uterina interna e rilevare eventuali miomi sottomucosi, polipi e sinechie grazie alla capacità della soluzione fisiologica di distendere la cavità uterina.

La procedura di effettuazione della sonoisterosalpingografia è la seguente :

• Ecografia transvaginale preliminare per valutare la posizione dell’utero nella pelvi, le sue caratteristiche più rilevanti, il volume e struttura degli annessi e il grado di riempimento vescicale;

• Applicazione dello speculum per visualizzare il collo dell’utero e disinfezione dello stesso;

• Introduzione nell’apposito catetere specifico nel canale cervicale e gonfiaggio del palloncino in sede intracervicale o intrauterina;

• Controllo per via ecografica del corretto posizionamento del palloncino;

• Iniezione di soluzione fisiologica sterile mista ad aria o “mezzo di contrasto” per valutare il passaggio del liquido di contrasto attraverso le tube fino nella cavità addominale;

L’esame deve essere effettuato dal 5° al 10 ° gg del ciclo mestruale; se effettuato successivamente al 10° giorno è assolutamente necessario che l’assistita abbia osservato l’astinenza dai rapporti sessuali e che sia assolutamente sicura di non trovarsi in stato di gravidanza

ECOGRAFIA TRANSVAGINALE IN 3D

Oltre alla tradizionale ecografia transvaginale esiste anche un’ecografia di tipo 3D in grado di riportare immagini delle parti esaminate in modo tridimensionale secondo i tre piani dello spazio larghezza, altezza e profondità creando così una visione più realistica e dettagliata.

L’ecografia tradizionale non riesce ad analizzare completamente il fondo uterino e quindi non è in grado di analizzare tutte le malformazioni uterine che sono spesso causa di infertilità.

È un esame non invasivo che viene effettuato a vescica vuota, in genere non comporta particolari fastidi e ha una durata variabile dai 10 ai 30 minuti.

È una tecnica che non presenta controindicazioni, viene effettuata per studiare alcuni disturbi come:

  • fibromi;
  • polipi;
  • amenorrea;
  • sanguinamenti;
  • dolori pelvici;
  • cisti ovariche;
  • malformazioni dell’utero o delle ovaie;
  • lesioni sospette;
  • in caso di infertilità.

 

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